La lavorazione è stata eseguito quale dimostrazione al 2° raduno Crespi Cup Svizzero (2003)
Si tratta di una pianta di origine giapponese acquistata in un vivaio specializzato. La stessa, ottenuta da seme, era da tempo non impostata e coltivata in modo trascurato; In quell'occasione ho acquistata altre due piante di pino che, come questa, erano trascurate. Devo ammettere che mi interessano molto le piante che da tempo sono lasciate crescere liberamente, purchè sane; esse presentano quasi sempre caratteristiche uniche. Se poi sono coltivate in queste condizioni assumono un carattere naturale e maturo. Inoltre danno la possibilità a molti progetti, al contrario di piante sempre molto curate e impostate in modo rigoroso.
La lastra scelta quale "contenitore" provviene dalle montagne ticinesi; la particolarità della pietra è la maturità della superficie dovuta al fatto che la lastra era esposta agli agenti atmosferici e di conseguenza deteriorata e segnata dal tempo.
Come pianta di accopagnamento ho scelto una piantina di "rododendro montano" raccolta in alta montagna. È una pianta molto esile e fiorisce in estate con piccoli fiori di un bel viola tenue.
Per terminare la composizione ho scelto musci di muri di varie tessiture e colori.
Nei mesi seguenti la dimostrazione la pianta a mostrato una buona ripresa e tutto sembrava andare per il meglio fino alla primavera 2004 dove fu colpita da un forte attacco di pestalozia funerea. Fortunatamente, dopo i trattamenti adeguati, si è ripresa e ora prospera in modo più che soddisfacente; Dettagli di questo episodio lo potete trovare nel capitolo "Rassegna stampa 10/01/2005 Pestalozzia: la mia esperienza".
|